Valle Isarco Doc Grüner Veltliner 2015 Praepositus, Abbazia di Novacella

Il Grüner Veltliner è la varietà di vitigno più coltivato in Austria, ma al di fuori del territorio austriaco è poco noto e diffuso.

In Italia è allevato soprattutto in Valle Isarco (BZ). All’interno dell’omonima Doc si è guadagnato la menzione di vitigno in etichetta. Assaggiamo oggi proprio il Grüner Veltliner prodotto dall’Abbazia di Novacella, linea “Praepositus”, annata 2015.

LA DEGUSTAZIONE
Colore paglierino carico, riflessi dorati. Fresco ed al contempo complesso al naso. Da subito si sente una piacevole nota agrumata di pomplemo che invoglia ad una beva immediata e spensierata.

Ma prontamente ecco arrivare bei sentori di frutta matura, come mela golden e melone che arricchiscono lo spettro olfattivo.

Seguono sentori erbaceo-floreali, di erbe aromatiche o “di campo”, ed una speziatura di pepe bianco. Sul finale avvertiamo una leggera nota fumè che completa un quadro intrigante e ci fa sospettare una piacevole longevità di questo vino.

In bocca è caldo, forte dei suoi 14 gradi dichiarati in etichetta, ma anche ben scorrevole grazie alla fresca acidità. La sapidità non manca in un sorso di grande mineralità. Un vino ricco, pulito e dalla buona persistenza.

Ottimo bevuto oggi, a tre anni dalla vendemmia, siamo curiosi di riassaggiarlo fra qualche tempo, sicuri che il tempo gli donerà ulteriore profondità.

L’ABBAZIA DI NOVACELLA
Fondata nel 1140 dal Beato Hartmann, monaco Agostiniano eletto Vescovo di Bressanone, a pochi chilometri dalla cittadina, l’Abbazia Agostiniana di Novacella (Augustiner Chorherrenstift Neustift) produce vini sin dal 1142.

I possedimenti introno all’abbazia, con la loro altitudine compresa fra i 600 ed i 900 metri, il clima fresco ed i terreni ricchi di minerali, costituiscono un ottimo territorio per le varietà a bacca bianca (Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner, Gewürztraminer, Veltliner), mentre le varietà a bacca rossa (Lagrain, Schiava, Pinot Nero, Moscato Rosa) vengono coltivate più a sud, nell’area fra Bolzano ed Appiano.

Passata attraverso vicissitudini alterne, dal periodo di massimo splendore nel XVI secolo fino ai saccheggi durante le rivolte Alto Atesine, alla devastazione delle tre guerre di coalizzazione contro la Francia  (1792-1805), finanche alla secolarizzazione nel 1807, l’Abbazia di Novacella fu rifondata nel 1812.

Tornata ai sui antichi splendori è oggi non solo un punto di riferimento nell’enologia Atesina, ma col suo complesso badiale anche uno dei più bei monumenti della regione.

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